FRANCOLINO DI MONTE Tetrastes bonasia (Linnaeus, 1758)
DISTRIBUZIONE – Il Francolino di monte è una specie sedentaria diffusa con dodici sottospecie nella Regione Paleartica occidentale ed in Asia. Il suo areale in Europa si estende dagli Urali verso occidente fino alla Francia e dalla Scandinavia settentrionale verso Sud fino alle Alpi e Prealpi italiane e alla Penisola Balcanica.
In Italia è presente sulla catena alpina dalla Val d’Ossola fino alle Prealpi Giulie.
HABITAT – Sulle Alpi italiane occupa i boschi misti di conifere e latifoglie con ricco sottobosco interrotti da radure naturali o artificiali più o meno ampie, dal fondovalle fino ai 1.700-1.800 m di altitudine.
COMPORTAMENTO – È monogamo e le coppie possono mantenere un legame stabile per più stagioni riproduttive. La formazione delle coppie avviene quando nell’autunno i giovani si disperdono nei boschi circostanti. Per quanto sia sedentario e territoriale, può compiere modesti e temporanei erratismi in autunno e in inverno. È terragnolo, ed effettua voli relativamente brevi.
ALIMENTAZIONE – Si ciba di bacche, gemme, frutti, apici vegetativi di arbusti, Insetti, lombrichi, piccoli Molluschi.
RIPRODUZIONE – La stagione riproduttiva si protrae da aprile a giugno. Il nido, ben nascosto tra la fitta vegetazione del sottobosco, è preparato con piccoli ramoscelli, aghi di pino, foglie morte e steli d’erba secca in una depressione del terreno ottenuta raspando a colpi di zampe il terreno. Nell’anno è possibile una seconda covata se la prima ha avuto esito negativo. Vengono deposte da 5-6 a 10-12 uova ad intervalli di 1-2 giorni e l’incubazione ha inizio con la deposizione dell’ultimo uovo, cosicché la schiusa è sincrona. La cova, che si protrae per 24-25 giorni, è portata a termine dalla sola femmina, mentre il maschio vigila sulla compagna. I pulcini sono nidifughi e in grado di compiere i primi voli tra la seconda e la terza settimana di vita; all’inizio dell’autunno raggiungono l’indipendenza e ricercano un proprio territorio in cui insediarsi.
STATUS E CONSERVAZIONE – La specie in Europa è considerata in uno stato di conservazione favorevole. In Italia scomparve dalle Alpi occidentali alla fine del 1800 ed è ricomparso verso la metà del XX secolo prima in Val d’Ossola e successivamente in alcuni distretti limitrofi del Piemonte, mentre sulle Alpi orientali, dopo una notevole riduzione numerica delle popolazioni, a partire dagli anni Settanta del secolo scorso la consistenza dei nuclei residui è andata stabilizzandosi.
LIVELLO DI PROTEZIONE – Il Francolino di monte è specie: nei confronti della quale sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat (Direttiva Uccelli 2009/147/CE, all. I); protetta e il cui sfruttamento non dovrà comprometterne la sopravvivenza (Convenzione di Berna, all. III); protetta (d.P.C.M. 21 marzo 1997).
Mario Spagnesi